Atalanta: Una vita da dea, film diretto da Beppe Manzi, è l'epopea di personalità di spessore sportivo e umano che, accomunate da uno spirito coeso, hanno a cuore le sorti della squadra, della Società e della città, secondo dettami condivisi: lavorare alacremente, non arrendersi davanti alle sconfitte, programmare e riconoscere, nella fatica quotidiana e nell’innovazione costante, le pietre fondanti del proprio percorso. Lo dimostrano gli elementi che uniscono passato e presente, come i lavori di ammodernamento e sviluppo del Centro Sportivo di Zingonia, dove sono nati i numerosi talenti del vivaio; l'esperienza tramandata da figure storiche e uniche come Mino Favini, Gaetano Scirea, Pierluigi Pizzaballa; l'attaccamento alla città e alla Società di ex-giocatori, come il leggendario Glenn Peter Strömberg, che torna a Bergamo "da amico" più che "da idolo". E lo testimoniano gli elementi che uniscono presente e futuro, come il rapporto con alcuni giocatori iconici, Tolói/De Roon/Djimsiti, capitani "bergamaschi" che alzano insieme la Coppa a Dublino; l’acquisto, l’ampiamento e l’avveniristica ristrutturazione dello stadio; la progettazione, anno dopo anno, stagione dopo stagione, per assicurare alla Dea e ai suoi tifosi un avvenire ricco di soddisfazioni.
Il film si propone come un viaggio condotto dalla voce diretta dei protagonisti e sostenuto da un coro di testimoni che ne confermano l’epicità: Glenn Strömberg, bandiera nerazzurra, Pierluigi Pizzaballa, portiere dell'Atalanta che vinse la Coppa Italia nel 1963, Xavier Jacobelli, Direttore e giornalista, Lele Adani, opinionista sportivo, e Alberto Ceresoli, Direttore de L’Eco di Bergamo. Nel corso della narrazione, viene consegnata alla memoria una settimana storica ma anche un periodo indimenticabile: dal ricordo della vittoria della Coppa Italia del 1963 all’inaugurazione del nuovo Stadio nel settembre del 2024, fino alla giornata che rimarrà per sempre impressa nella mente di tutti gli atalantini, vale a dire quel 22 maggio a Dublino che ha segnato il momento più alto della loro storia calcistica.