Afterwar è un film diretto da Birgitte Stærmose che racconta la storia di Emma, una giovane donna che ha appena terminato di combattere in una guerra. Durante il conflitto, Emma ha subito traumi psicologici e ha assistito ad orrori indescrivibili. Ora è tornata alla sua vita civile, ma è tormentata dai ricordi e vive costantemente con la paura e l'ansia.
La trama si sviluppa inizialmente con Emma che cerca di adattarsi alla sua routine quotidiana e al suo lavoro, ma è incessantemente perseguitata dai flashback della guerra e dalle sue esperienze traumatiche. La sua psiche è molto fragile, e inizia ad isolarsi dagli amici e dalla famiglia, trovando difficile comunicare con gli altri e sentirsi compresa.
Un giorno, durante una delle sue sessioni di terapia, Emma incontra David, un terapista specializzato nel trattamento dei soldati reduci dalla guerra. David è affascinato dalla determinazione di Emma nel cercare di superare la sua sofferenza, ma allo stesso tempo è consapevole della sua profonda lotta interiore.
La storia si sviluppa con Emma e David che iniziano a lavorare insieme per affrontare i fantasmi del passato di Emma. Attraverso la terapia, Emma riesce a confrontarsi con i suoi demoni interiori, imparando a superare l'insicurezza, la paura e la colpa.
Il film esplora anche il tema della riabilitazione post-traumatica e dell'importanza di una rete di sostegno sociale per coloro che hanno vissuto esperienze traumatiche. Emma incontra altri reduci della guerra grazie a una comunità di supporto, dove finalmente trova conforto e comprensione.
Il climax del film si sviluppa quando Emma decide di tornare nel luogo in cui ha combattuto, per affrontare il suo trauma e trovare una forma di pace interiore. Durante questo viaggio, Emma fa i conti con i suoi ricordi e finalmente accetta la sua esperienza, diventando una testimonianza di resilienza e di speranza per gli altri reduci.
Afterwar è un film che affronta temi profondi e complessi, esplorando il processo di guarigione e di ricostruzione della vita dopo una guerra. Attraverso la storia di Emma, il film cerca di sensibilizzare il pubblico sulle conseguenze emotive della guerra e sulla necessità di dare supporto a coloro che ne sono stati coinvolti.