Il film "Quarto Potere" (1941), diretto da Orson Welles, racconta la storia del giovane giornalista Charles Foster Kane, interpretato dallo stesso Welles. La trama si sviluppa come una retrospettiva sulla vita di Kane attraverso le testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto.
Il film inizia con la morte di Kane, e subito si scopre che il suo ultimo pensiero è stato pronunciare la parola "Rosebud". Un gruppo di giornalisti viene incaricato di scoprire il significato di questa parola misteriosa, intraprendendo un'indagine sul passato di Kane.
Charles Foster Kane era un ragazzo povero dell'ovest degli Stati Uniti che eredita una grande fortuna dopo la morte di sua madre. Deciso a fare una differenza nella società, Kane acquista un giornale chiamato "The Inquirer" e trasforma il quotidiano in una potente forza di opposizione politica. La sua ambizione e la sua sete di potere lo portano a fare tutto ciò che è necessario per raggiungere i suoi obiettivi.
Nella sua scalata verso il successo, Kane sposa Susan Alexander, una giovane cantante lirica. Ma il loro matrimonio si rivela infelice, e Susan diventa sempre più insoddisfatta della vita che Kane le offre. Alla fine, Susan parte per cercare una vita più autentica, lontano dal controllo di Kane.
Mentre la trama si snoda attraverso le testimonianze dei personaggi che sono stati importanti nella vita di Kane, emergono dettagli su come sia diventato un magnate del giornalismo, un politico fallito e un uomo solo alla fine della sua vita. I giornalisti scoprono che "Rosebud" era il nome di un vecchio slittino di Kane, un simbolo dell'innocenza perduta della sua infanzia.
La storia di Charles Foster Kane è un'affascinante esplorazione del potere, della corruzione, dell'ambizione e delle conseguenze dell'isolamento. Il film rappresenta una critica pungente dell'America capitalistica dell'epoca e riflette sulle dinamiche che possono spingere una persona a cercare eccessivamente il successo.