Mi fanno male i capelli è un film diretto da Roberta Torre, una regista italiana nota per le sue opere che affrontano temi sociali e politici in modo satirico e provocatorio.
La trama del film ruota attorno alla protagonista, Claudia, una giovane donna con una passione per i capelli e per la moda. Claudia lavora in un salone di bellezza e la sua vita sembra scorrere tranquillamente finché un giorno, durante una seduta dal parrucchiere, inizia ad avvertire un fastidioso dolore al cuoio capelluto.
Il dolore diventa sempre più insopportabile e Claudia è costretta a cercare aiuto da diversi specialisti, tra cui medici, dermatologi e anche guaritori alternativi. Nessuno sembra capire quale sia la causa di questo strano malessere che affligge Claudia e la sua vita diventa un vero incubo.
Nel frattempo, la protagonista si rende conto di quanto sia ossessionata dall'apparenza esteriore e dalla ricerca della perfezione. Il dolore ai capelli diventa una metafora del suo disagio interiore e dell'insoddisfazione che prova nei confronti di se stessa e della società consumistica in cui vive.
Attraverso questa trama apparentemente surreale, il film Mi fanno male i capelli affronta temi profondi legati all'identità, alla superficialità e all'alienazione che spesso caratterizzano la vita moderna. Roberta Torre utilizza uno stile visivo innovativo e provocatorio per rappresentare la storia di Claudia e invitare lo spettatore a riflettere sulle proprie priorità e sui valori della nostra società.
Nel corso del film, Claudia deve imparare ad accettare se stessa per quello che è, abbandonando le sue ossessioni esteriori e concentrarsi sulle cose che realmente contano nella vita. La sua esperienza diventa un viaggio di auto-scoperta e di riscoperta dei veri valori dell'amore, dell'amicizia e della consapevolezza di sé. Alla fine, Claudia riesce a superare il dolore ai capelli e a trovare la sua pace interiore, accettando se stessa per quello che è veramente.
